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				Vienna 1800-1810 c.a, primo 
				impero, verosimilmente bottega di Johann Härle maestro in 
				Vienna. Importante secretaire dal rilievo museale "a piramide" 
				(la forma è ispirata alle piramidi egizie a gradoni). 
				Monumentale opera del primo impero in condizioni di pratica 
				integrità ed in prima patina, con magistrale finitura a 
				gommalacca applicata a tampone con tecnica di standard museale. 
				Di committenza originale alto nobiliare dell'impero d'Austria, 
				come certificato da iscrizioni ed etichette dell'epoca applicate 
				dell'originario casato primo proprietario e committente 
				dell'opera. I secretaire impero a piramide furono realizzati 
				quasi esclusivamente nelle due capitali (austriaca - Vienna e 
				Berlino - prussiana); ma le perfette proporzioni, l'eleganza, la 
				morbidezza, l'utilizzo del tasso come essenza principale anziche 
				del mogano, le decorazioni in legno scolpito e dorato a foglia 
				anzichè del bronzo dorato a fuoco, fanno chiaramente propendere 
				per l'origine viennese. Vi sono delle affinità in particolari 
				tecnici e nei motivi decorativi con i lavori del grande ebanista 
				viennese Johann Härle, del quale sono conservate due importanti 
				opere al Museo delle arti applicate di Vienna. L'opera è 
				lastronata interamente nella rara e preziosa essenza 
				dell'arbusto del tasso. Quest'essenza era utilizzata più 
				frequentemente per i soli intarsi negli interni. L'utilizzo su 
				tutta la superficie esterna del mobile ne testimonia la 
				committenza elevata e la funzione rappresentativa . L'interno, 
				che vanta 4 diversi vani segreti con un totale di 12 cassettini 
				nascosti (oltre ovviamente ai visibili) è finemente lastronato e 
				intarsiato nelle preziose essenze della tuja, della piuma di 
				noce biondo, della piuma di ciliegio, della radica di noce, 
				della radica di pioppo. Filettature in legno d'acero e acero 
				tinto. Particolari ebanizzati. Corpo dei cassetti interni in 
				essenze d'acero e quercia. Motivi ad acanti e palmette scolpiti 
				e dorati a foglia nell'alzata. Motivi a losanghe ebanizzate. 
				Colonne laterali con vestali dalle braccia conserte scolpite e 
				dorate a foglia con dettagli in lacca antico verde. Teste d'uomo 
				contrapposte e divergenti scolpite e laccate in antico verde che 
				poggiano su grifoni scolpiti e dorati a foglia (questi ultimi 
				anche simbolo araldico della casata committente). Le teste 
				contrapposte rappresentano il dio romano Giano, che poteva 
				guardare al futuro e al passato, custode di ogni forma di 
				passaggio e mutamento, protettore di tutto ciò che rigurdava un 
				inizio ed una fine. Le opere dei grandi maestri antichi, sono 
				identificabili anche per la grande conoscenza e cultura della 
				mitologia e della teologia di cui essi dovevano disporre, che si 
				evince dai temi e dalla simbologia utilizzati. Tutte le lacche e 
				le dorature sono originali, bocchette, pomello a testa leonina, 
				serrature funzionanti sono anche originali. I piedi sono 
				originali e quella lieve differenza cromatica nel fronte delle 
				stesse è un voluto effetto decorativo che richiama alla tonalità 
				del piano di scrittura, lastronato nei bordi in tuja, appunto 
				più chiara.Schienali e fondi originali. Patina, segni d'uso e 
				d'antichità coerenti con l'epoca. Misura cm. 208 d'altezza, 
				110,5 di larghezza, profondità 50 - 86,5 chiuso /aperto. 
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