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Secretaire femminile “a lira” (la forma ricorda lo strumento della
lira, di gran moda all’epoca), del primo impero viennese. L’opera,
di rilievo museale, si trova in condizioni di sostanziale integrità,
consolidata e restaurata a regola d’arte antica con finitura a
gommalacca applicata con tecnica di standard museale su prima
patina. E’ stata realizzata periodo intercorrente fra il 1800 e il
1810. E’ firmata nella base ove sono leggibili le inziali G.P., che
corrispondono probabilmente a Gottlieb August Pohle, grande ebanista
e architetto dell’epoca, operante per l’alta nobiltà viennese il cui
lavoro è parzialmente documentato al museo della arti applicate di
Vienna con alcuni suoi disegni preparatori d’opere. Il mobile è
lastronato in piuma di mogano di testa (essenza tagliata
perpendicolarmente alla venatura ed usata all’epoca solo per
pregiati mobili di rappresentanza) su struttura in massello di
quercia. L’interno è lastronato in prezioso legno di tuja. Gli
intarsi sono realizzati in legno d’acero, pirografato e tinto al
pennino a china ( tecnica tipica dei mobili viennesi del periodo
impero), a motivi di mascheroni ispirati all’antichità greca,
acanti, foglie e fiori. Vi sono dettagli ebanizzati, intarsiati in
legno d’ebano, satin wood ed ottone. Le teste e le zampe leonine
nonchè i rapaci ai fianchi sono scolpiti, ebanizzati e dorati a
foglia (anch’essa tecnica tipica dell’impero viennese). Le
eleganti cornici decorative a motivi d’acanto sono scolpite e dorate
a foglia. Il fronte è abbattibile creando il piano per la scrittura
con all’interno cassetti finemente intarsiati. Sulla sommità del
mobile si apre un cassetto segreto azionato da un meccanismo a molla
azionato con bottone non visibile e nascosto sotto la lastronatura .
L’opera misura cm. 118 d’altezza, 97 di larghezza, e cm. 58 di
profondità da chiuso- cm. 95 aperto. Il mobile è stato pubblicato
sulla rivista Antiquariato – Cairo editore nell’ottobre 2006, con un
articolo, articolato su otto pagine della rubrica “Più unico che
raro” i cui testi sono stati da noi redatti. L’articolo è stato
frutto della nostra collaborazione con la redazione della rivista.
Di provenienza alto nobiliare. Curiosità a fondo pagina : Dettagli di mascheroni
(simbolo di benvenuto e protezione dalle sventure) simili ai cui motivi l'artista si è ispirato, presenti su vasi antichi della Magna Grecia, del III° secolo avanti cristo (proprietà Museo Archeologico di Ruvo di Puglia, Italia - pubblicati solo per fini culturali). Dopo le scoperte a Pompei ed Ercolano del XVIII° secolo, l'antichità classica iniziò ad essere di gran moda fra gli artisti europei della fine del '700 e dei primissimi anni dell'800, inaugurando un periodo della storia dell'arte definito "neoclassicismo".
Più volte pubblicato :
1)
Antiquariato Mondadori
Link all'articolo sulla rivista antiquariato dedicato a questo importante mobile. Clicca su questa scritta
2) Rivista
Arslife clicca su questa scritta per l'articolo
s
3) La repubblica - Casa e design
- clicca sulla scritta per l'articolo
u
4) Catalogo
mostra internazionale d'alto antiquariato Ghota Parma, edizione
2016, pag. 44ta
scritta per l'articolo | 











Curiosità : Dettagli di mascheroni
(simbolo di benvenuto e protezione dalle sventure) simili ai cui motivi l'artista si è ispirato
(dettaglio del mobile al centro), presenti su vasi antichi della Magna Grecia, del III° secolo avanti cristo (proprietà Museo Archeologico di Ruvo di Puglia, Italia - pubblicati solo per fini culturali). Dopo le scoperte a Pompei ed Ercolano del XVIII° secolo, l'antichità classica iniziò ad essere di gran moda fra gli artisti europei della fine del '700 e dei primissimi anni dell'800, inaugurando un periodo della storia dell'arte definito "neoclassicismo".

Link all'articolo sulla rivista antiquariato dedicato a questo importante mobile. Clicca su questa scritta
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