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Mosca o meno probabilmente San
Pietroburgo, Rara icona con Riza della seconda metà del '700
sbalzata in bronzo raffigurante Madre di Dio "gioia di tutti gli
afflitti". In visibili ottime condizioni di conservazione tenuto
conto dell'epoca. Pittura praticamente integra salvo piccole e
circoscritte cadute di colore. Riza praticamente integra, salvo
svariati urti e deformazioni. Perdita piccoli innesti lignei di
rinforzo nella tavola che per il resto è integra.
MAI RESTAURATA. Misure cm. 30 x 25
Una tipologia di immagine mariana
venerata in Russia dagli inizi del XVIII° secolo è la Madre di Dio
"gioia di tutti gli afflitti". Intorno al 1760 Pietro il Grande fece
portare un'icona con questa rappresentazione considerata miracolosa
da Mosca ove alla sua presenza avvenne un miracolo, nella nuova
Capitale San Pietroburgo dove fu venerata nella cappella privata
anche della famiglia imperiale.
Volle inoltre che una copia dell'icona
lo accompagnasse nella guerra contro i Turchi. Per queste
motivazioni è opera particolarmente rara, ricercata e venerata dal
popolo Russo. In questo tipo iconografico, simile o forse
interpretato all'occidentale "Madonna della Misericordia" la Vergine
allarga le braccia sopra l'umanità raffigurata nei gruppi di
bisognosi che le si stringono attorno. Sono raffigurati gli offesi,
gli ignudi e i pellegrini,gli affamati, gli afflitti, inginocchiati
mentre tendono le mani verso la Vergine, gli infermi seduti a terra.
Il coloquio tra la madre di Dio e gli uomini è rappresentato
attraverso i cartigli: ciascuno porge la sua richiesta (Pomoc Kromim
=aiuto ai sofferenti - cartiglio sulla destra) e presenta la sua
necessità invocando la Vergine Maria come soccorso nella
tribolazione. La presenza del bambin Gesù è un ulteriore elemento di
diversificazione delle diverse varianti di questa iconografia.
A Mosca infatti, ha maggior fortuna il
tipo in cui la Vergine è presentata con il piccolo Gesù, mentre a
San Pietroburgo fu più il modello in cui la Madonna è raffigurata da
sola. E' infine forse possibile che quest'opera sia riferibile alle
sofferenze derivate dall'Assedio di Kolberg, durante la guerra dei
sette anni. Una grossa armata russa sotto il generale Pëtr
Aleksandroviè Rumjancev-Zadunajskij, sostenuta da forze navali russe
e svedesi, bloccò Kolberg nell'agosto 1761: dopo aver
infruttuosamente tentato di espugnare le fortificazioni, i russi
decisero di prendere la città per fame interrompendo le sue linee di
comunicazione e sottoponendola a ripetuti bombardamenti. Kolberg
capitolò il 16 dicembre 1761.
Un'opera molto simile conservata nella collezione di icone Russe del Museo di Palazzo
Pitti, in Firenze. Clicca su questa scritta per vederla |