Galleria d'arte antica "Principessa Sissi"®
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Mosca o meno probabilmente San Pietroburgo, 1761 (datata e monogrammata dall'autore MB - SRS,a seguire, Prosbe = invocazione; Goda = anno nel lato destro). Rara icona con Riza sbalzata in bronzo raffigurante Madre di Dio "gioia di tutti gli afflitti". In visibili ottime condizioni di conservazione tenuto conto dell'epoca. Pittura praticamente integra salvo piccole e circoscritte cadute di colore. Riza praticamente integra, salvo svariati urti e deformazioni. Perdita piccoli innesti lignei di rinforzo nella tavola che per il resto è integra. MAI RESTAURATA. Misure cm. 30 x 25

Una tipologia di immagine mariana venerata in Russia dagli inizi del XVIII° secolo è la Madre di Dio "gioia di tutti gli afflitti". Intorno al 1760 Pietro il Grande fece portare un'icona con questa rappresentazione considerata miracolosa da Mosca ove alla sua presenza avvenne un miracolo,  nella nuova Capitale San Pietroburgo dove fu venerata nella cappella privata anche della famiglia imperiale. Volle inoltre che una copia dell'icona lo accompagnasse nella guerra contro i Turchi. Per queste motivazioni è opera particolarmente rara, ricercata e venerata dal popolo Russo.  In questo tipo iconografico, simile o forse interpretato all'occidentale "Madonna della Misericordia"  la Vergine allarga le braccia sopra l'umanità raffigurata nei gruppi di bisognosi che le si stringono attorno. Sono raffigurati gli offesi, gli ignudi e i pellegrini,gli affamati,  gli afflitti, inginocchiati mentre tendono le mani verso la Vergine, gli infermi seduti a terra.  Il coloquio tra la madre di Dio e gli uomini è rappresentato attraverso i cartigli: ciascuno porge la sua richiesta (Pomoc Kromim =aiuto ai sofferenti - cartiglio sulla destra) e presenta la sua necessità invocando la Vergine Maria come soccorso nella tribolazione. La presenza del bambin Gesù è un ulteriore elemento di diversificazione  delle diverse varianti di questa iconografia. A Mosca infatti, ha maggior fortuna il tipo in cui la Vergine è presentata con il piccolo Gesù, mentre a San Pietroburgo fu più il modello in cui la Madonna è raffigurata da sola. La curiosità della data. L'opera è datata e monogrammata dall'autore (MB e SRS 1761) con caratteri arabi.   I numerali cirillici erano un sistema numerico derivato dall'alfabeto cirillico, usato dalle popolazioni slave meridionali ed orientali. Questo sistema venne usato in Russia, fino al XVIII°secolo, quando Pietro il Grande lo abolì rimpiazzandolo col sistema numerico occidentale. Questo particolare riconduce ad un ambito "cittadino" l'opera in oggetto. E' infine forse possibile che quest'opera sia riferibile alle sofferenze derivate dall'Assedio di Kolberg, durante la guerra dei sette anni. Una grossa armata russa sotto il generale Pëtr Aleksandroviè Rumjancev-Zadunajskij, sostenuta da forze navali russe e svedesi, bloccò  Kolberg nell'agosto 1761: dopo aver infruttuosamente tentato di espugnare le fortificazioni, i russi decisero di prendere la città per fame interrompendo le sue linee di comunicazione e sottoponendola a ripetuti bombardamenti. Kolberg capitolò il 16 dicembre 1761.

Un'opera molto simile, anche datata, conservata nella collezione di icone Russe del Museo di Palazzo Pitti, in Firenze. Clicca su questa scritta per vederla